8 dicembre in piazza col Papa
L’8 dicembre 2009, festa liturgica dell’Immacolata Concezione, come ormai da tradizione per il quinto anno consecutivo, ci siamo recati, dopo la Santa Messa solenne delle ore 10.00, in Piazza San Pietro per assistere alla recita dell’Angelus da parte del Santo Padre Benedetto XVI.
Dopo aver raggiunto la Piazza con il pullman o con i propri mezzi, la settantina di parrocchiani di San Raffaele si è riunita con i rappresentanti della Pontificia Accademia dell’Immacolata, di cui i nostri sacerdoti fanno parte, già presenti con il loro presidente il Cardinal Andrea Maria Deskur, amico d’infanzia e strettissimo collaboratore del Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II per tutto il tempo del suo magistero.
È sempre una gioia e motivo di profonda gratitudine poter ascoltare le parole del Santo Padre in una festa così importante della Madonna, e ancora di più poter condividere questo grande amore alla Madre di Dio con persone, come il Cardinal Deskur, che hanno fatto di tutta la loro vita un’offerta concreta a Lei e alla Chiesa anche pagando di persona (il Cardinale è infermo sulla sedia a rotelle da 31 anni, dal giorno dell’elezione al papato di Giovanni Paolo II).
Qui sotto è riportato il discorso del Papa di quel giorno.
Cari fratelli e sorelle!
L’8 dicembre celebriamo una delle più belle feste della Beata Vergine Maria: la solennità della sua Immacolata Concezione. Ma che cosa significa che Maria è l’“Immacolata”? E che cosa dice a noi questo titolo? Anzitutto facciamo riferimento ai testi biblici della liturgia odierna, specialmente al grande “affresco” del capitolo terzo del Libro della Genesi e al racconto dell’Annunciazione del Vangelo di Luca. Dopo il peccato originale, Dio si rivolge al serpente, che rappresenta Satana, lo maledice e aggiunge una promessa: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, / tra la tua stirpe e la sua stirpe: / questa ti schiaccerà la testa / e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). E’ l’annuncio di una rivincita: Satana ai primordi della creazione sembra avere la meglio, ma verrà un figlio di donna che gli schiaccerà la testa. Così, mediante la stirpe della donna, Dio stesso vincerà. Quella donna è la Vergine Maria, dalla quale è nato Gesù Cristo che, con il suo sacrificio, ha sconfitto una volta per sempre l’antico tentatore. Per questo, in tanti dipinti o statue dell’Immacolata, Ella è rappresentata nell’atto di schiacciare un serpente sotto il suo piede.
L’Evangelista Luca, invece, ci mostra la Vergine Maria che riceve l’annuncio del Messaggero celeste (cfr Lc 1,26-38). Ella appare come l’umile e autentica figlia d’Israele, vera Sion in cui Dio vuole porre la sua dimora. E’ il virgulto dal quale deve nascere il Messia, il Re giusto e misericordioso. Nella semplicità della casa di Nazaret vive il “resto” puro d’Israele, dal quale Dio vuole far rinascere il suo popolo, come un nuovo albero che stenderà i suoi rami nel mondo intero, offrendo a tutti gli uomini frutti buoni di salvezza. A differenza di Adamo ed Eva, Maria rimane obbediente alla volontà del Signore, con tutta se stessa pronuncia il suo “sì” e si mette pienamente a disposizione del disegno divino. E’ la nuova Eva, vera “madre di tutti i viventi”, di quanti cioè per la fede in Cristo ricevono la vita eterna.
Cari amici, che gioia immensa avere per madre Maria Immacolata! Ogni volta che sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, possiamo rivolgerci a Lei, e il nostro cuore riceve luce e conforto. Anche nelle prove della vita, nelle tempeste che fanno vacillare la fede e la speranza, pensiamo che siamo figli suoi e che le radici della nostra esistenza affondano nell’infinita grazia di Dio. La Chiesa stessa, anche se esposta agli influssi negativi del mondo, trova sempre in Lei la stella per orientarsi e seguire la rotta indicatale da Cristo. Maria è infatti la Madre della Chiesa, come hanno solennemente proclamato il Papa Paolo VI e il Concilio Vaticano II. Mentre, pertanto, rendiamo grazie a Dio per questo segno stupendo della sua bontà, affidiamo alla Vergine Immacolata ognuno di noi, le nostre famiglie e le comunità, tutta la Chiesa e il mondo intero. Lo farò anch’io questo pomeriggio, secondo la tradizione, ai piedi del monumento a Lei dedicato in Piazza di Spagna.
Dopo l’Angelus
Anche quest’anno, nella ricorrenza odierna, ho la gioia di salutare la Pontificia Accademia dell’Immacolata, guidata dal Cardinale Andrea Maria Deskur. Caro Signor Cardinale, cari amici, affido con affetto ciascuno di voi e la vostra attività alla materna protezione della Vergine Maria.