L’incontro con Papa Francesco
Martedì 29 aprile abbiamo avuto come Parrocchia l’immensa grazia di partecipare alla Santa Messa celebrata da Papa Francesco a Casa Santa Marta; già da tempo il Santo Padre aveva manifestato il desiderio di conoscere le varie realtà parrocchiali della “sua” Diocesi di Roma, e non potendo visitarle di persona in breve tempo, le ha invitate a partecipare ad una S. Messa in Vaticano con una piccola rappresentanza che desse un’idea delle varie componenti della vita della Comunità.
Dopo aver fatto richiesta è giunta anche a noi la risposta positiva e l’invito per il 29 aprile, Festa di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e dopo soli due giorni dalla Canonizzazione del grande Papa Giovanni Paolo II.
Oltre ai 4 Sacerdoti Figli della Croce che operano a San Raffaele (don Alessandro, don Arjan, don Stefano e don Stefano), accompagnati dal Superiore don Giacomo, il gruppo era così composto:
– due “colonne” della Parrocchia che rappresentavano il “Centro Amicizia” (Stella e Orfeo);
– tre famiglie dell’Oratorio: una più “storica” (Tony e Gabriella), una giovane con 4 bambini (la famiglia Bejan) e una giovane coppia in attesa del primo figlio (Gianluca e Anna) accompagnate anche da Pina che rappresentava le due realtà dei Catechisti e della Caritas;
– una coppia di fidanzati prossimi al matrimonio (Maurizio e Tiziana);
– Luca con il papà, un bambino malato che a breve avrebbe ricevuto le Prima Comunione;
– 5 giovani universitari e delle scuole superiori (Francesco, Vera, Letizia, Giorgia e Fabrizio).
Appena entrati a Santa Marta ci siamo tutti resi conto di una realtà che poi si è confermata durante la mattinata e cioè il clima di famigliarità che c’è in quel luogo; anche rispetto al resto del Vaticano sembra un altro mondo, ci dicevano, come “plasmato” dalla persona del Papa.
Vivere una Santa Messa con il Papa, anzi concelebrare come Figli della Croce, è sempre sperimentare una grande immersione nella realtà – quella vera – che tante volte ci viene richiamata dalla Madonna a Medjugorje che è quella del Mistero della Sua Presenza e delle Sue intenzioni su di noi. Ma celebrando con questa coscienza, abbiamo visto riflessa nello stesso cuore e volto del Papa, proprio questa immedesimazione nel Mistero.
Il Papa commentando gli Atti degli Apostoli, nell’omelia ha tratteggiato l’autentica comunità cristiana: una comunità che vive in Pace e armonia, che dà testimonianza del Risorto, povera per i poveri.
Alla fine della Messa il Santo Padre ha voluto salutare personalmente tutti i componenti del gruppo della Parrocchia e, durante i saluti, tutti quanti ci siamo resi conto di quanto lui fosse realmente teso, attento e interessato a tutti e a ciascuno personalmente di noi, con grande coinvolgimento.
Devono averlo colpito tante cose… tra le tante il regalo che gli hanno portato i 5 ragazzi che rappresentavano tutti i giovani e cioè un album di fotografie con tutte le cose che in un anno si sono fatte e il Papa ascoltava le spiegazioni dei ragazzi … “Lo leggerò! … grazie”.
Poi Toni e Gabriella gli ha portato un fazzoletto con la Madonna di Medjugorje: “L’hanno portato da Medjugorje! la Madonna quest’anno mi ha protetto – da un infarto sul lavoro – lo tenga Lei così la Madonna proteggerà anche lei!” e il Papa commosso ha ringraziato.
Ha benedetto Arianna, la bambina nella pancia di Anna, ricevuto l’invito al matrimonio di Maurizio e Tiziana: “… allora adesso comincia la galera! … ricordatevi: vi potete tirare anche i piatti, basta che alla sera vi chiedete sempre scusa e … avanti!”.
Ha fatto le condoglianze a Pina per la perdita del marito Tiberio, benedetto Luca in carrozzina… La cosa che infine lo ha colpito è stata l’ “idea” di presentarci noi sacerdoti tutti e 5 insieme alla fine della fila dei parrocchiani: “E voi … chi siete?” “Siamo i sacerdoti a cui è affidata la Parrocchia … Figli della Croce.”
“Santo Padre questo rosario viene da Medjugorje … è per Lei!” “Per me? Grazie … grazie!”.
Siamo tornati al nostro Oratorio ringraziando la nostra buona Madre per questa grazia immeritata e con il cuore davvero pieno di una gioia esplosiva che si è vista anche nella “colazione” improvvisata all’Oratorio, senza che nessuno avesse la necessità di “scappare via” ma con ilo vivo desiderio di trattenere quanto più possibile questa Grazie, e di cominciare a mettere in pratica quanto il Papa ci ha detto sulla Comunità che il Signore desidera… nell’attesa che questa gioia si rinnovi quando Papa Francesco potrà venire anche qui da noi al Trullo come ha promesso…